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Gatti: cibo completo e complementare Empty Gatti: cibo completo e complementare

Mer 21 Set 2016 - 19:09
Come scegliere il cibo adatto ai nostri gatti?
L'idea di base è che tutti i nostri amici pelosi hanno bisogno di un apporto non solo proteico dal cibo, ma anche di grassi, carboidrati, vitamine, minerali e fibre.
E' importante perciò imparare a dosare la giusta percentuale di apporto calorico costituito da tutti questi parametri! E' giusto valutare che l'energia derivante dalle proteine non deve superare il 25% del totale giornaliero, il restante 75% deve essere suddiviso (a scalare) a partire dai grassi. E' in questo ambito che subentra la differenziazione tra cibo secco ed umido.

IL CIBO SECCO

Il cibo secco può essere sostanzialmente definito completo, dato che possiede tutte le caratteristiche energetiche utili al gatto e ben distribuite in modo tale che, volendo, egli potrebbe nutrirsi anche solo di quello per tutta la durata della sua vita.
A questo punto è sempre giusto valutare grazie alla preziosa regola del buon senso quanto il proprio amico peloso sia sedentario. Naturalmente si fa riferimento a gatti che abitano in appartamento e che possono avere difficoltà a reperire stimoli (e cibo) interessanti da fonti esterne!
In definitiva se deste da mangiare al vostro cucciolo solo crocchette, dovreste preoccuparvi di fornirgli una bella ciotola di acqua fresca sempre disponibile e di scegliere il gusto che più gli piace! Nulla più, perché la dose giornaliera di elementi nutritivi fondamentali è completamente soddisfatta!

Inutile aggiungere quanto alcune marche siano preferibili a quelle fin troppo pubblicizzate. Per ogni dubbio infatti è sempre bene studiare l'etichetta!

Vi lascio i valori di riferimento consigliati dalla AAFCO (American Association of Feed Control Officials) utili a ritenere un cibo "completo". Tali valori non solo sono riconosciuti a livello internazionele, ma danno anche un'idea di quanto a volte alcune ditte che distribuiscono e inscatolano alimenti per animali siano poco serie.
- Proteine: minimo 26% adulti, 30% cuccioli e gatte in allattamento
- Grassi: minimo 9%
- Calcio: minimo 0,6% adulti, 1,0% cuccioli e gatte in allattamento
- Fosforo: minimo 0,5% adulti, 0,8% cuccioli e gatte in allattamento
- Rapporto tra calcio e fosforo: compreso tra 0,9 e 1,5 (valore ottenuto dividendo la percentuale del calcio per la percentuale del fosforo)
- Magnesio: minimo 0,04% adulti, 0,08% cuccioli e gatte in allattamento
- Vitamina A: minimo 5000 IU/kg adulti, 9000 IU/kg cuccioli e gatte in allattamento; massimo 750.000 IU/kg
- Vitamina D: minimo 500 IU/kg adulti, 750 IU/kg cuccioli e gatte in allattamento; massimo 10000 IU/kg
- Taurina: minimo 0,10% (o 1000 mg/kg) nei cibi secchi, minimo 0,20% (o 2000 mg/kg) nei cibi umidi

In pratica se sull'etichetta i valori che leggiamo soddisfano le percentuali sopra riportate, possiamo fidarci di cosa stiamo dando al nostro amico a quattro zampe!


IL CIBO UMIDO

Il cibo umido invece ha bisogno di particolare attenzione, quindi di una buona dose di pazienza. Sì, perché per ogni scatoletta, bustina gelificata o pappa al naturale, sarà sempre bene leggere l'etichetta! E' qui infatti che vengono espresse (più o meno chiaramente, dipende dalla marca) le percentuali totali di proteine, grassi, carboidrati ecc.
Attenzione a quelle che contengono solo carne al naturale o solo pesce. E' di queste che il gatto NON deve cibarsi per tutta la vita. Infatti questo tipo di cibo viene definito complementare perché apporta al gatto una dose massiccia di proteine, ma è mancante di grassi, vitamine e minerali. Se proprio il vostro peloso non sa rinunciare a queste bontà, è sempre bene distribuirlo in modo che non superi il 20% totale dell'alimentazione quotidiana.
In ogni caso meglio prediligere alimenti che contengano anche verdure, che posseggano valori di proteine calmirati alla quantità di cibo e integrare i pasti con le crocchette.

PERCHE' ALCUNI VALORI SONO IMPORTANTI

Come ho accennato in precedenza la variabilità dell'alimentazione del gatto è fondamentale, ma vediamo perché a partire dai suoi componenti.

Proteine: i gatti vengono definiti "carnivori obbligati" poiché durante l'evoluzione hanno sviluppato un apparato (digerente, olfattivo, di masticazione, muscolare) che li favorisce non solo nella caccia, ma anche nella individuazione di alcuni odori derivanti da specifiche proteine animali. La carenza di questo fondamentale apporto potrebbe addirittura abbreviare la loro aspettativa di vita. Nello specifico la carenza della proteina Taurina può causare patologie a carico degli occhi, del cuore e metaboliche.

Grassi: evoluzionisticamente i gatti si presentano come animali estremamente attivi. Si pensi alla caccia e alle attività di esplorazione e lotta tra membri. I grassi quindi acquisicono un valore elevato come potenziale riserva di energia per l'animale. Tuttavia la sedentarietà che colpisce le creature che abitano le case non deve essere mai sottovalutata. Sta al buon senso del padrone educare il suo amico peloso all'attività fisica con i tipici "distrattori" da casa: palline, topolini finti, piumette, canne con pendagli.

Vitamine: una peculiarità del metabolismo felino è l'incapacità di sintetizzare le vitamine A e D, per questo motivo i gatti potrebbero esserne carenti. Fortunatamente sono più che presenti nella carne e pesce fresco, anche per questi motivi, i gatti rientrano nella categoria dei "carnivori obbligati".
Fibre e sali minerali: purché con moderazione, anche loro hanno bisogno di tali sostanze per il sostentamento, pena carenze metaboliche, patologie neurologiche, cardiache e renali (con eventuali formazioni di calcoli).

Amidi e zuccheri: è stato rilevato che i gatti sono insensibili al gusto "dolce", per questo motivo non essendo provvisti di papille gustative necessarie, è anche probabile che l'evoluzione abbia reso il gatto incapace di digerire alcune sostanze che contengono amidi e zuccheri (alcuni dei quali dolci). Se ne sconsiglia infatti la somministrazione, se non in quantitativi realmente minimi. Difatti un'assunzione eccessiva di tali sostanze può portare a diarrea cronica e patologie renali.

Termino questo post con un consiglio personale.

Informatevi, informatevi e informatevi. Lasciatevi guidare dal cuore (e dal veterinario) in ciò che ritenete sia il meglio per il vostro cucciolo e sicuramente il pezzettino della vita che condividerete assieme a lui sarà prezioso come non vi aspettavate!

NOTA: Le informazioni sopra riporatate sono semplice frutto di studi personali accumulati durante gli anni, grazie ad articoli e letture che hanno potuto arricchire la mia conoscenza in tale ambito. Per questi motivi non devono essere assolutamente sostituiti ai consigli del veterinario. Solo tale figura professionale potrà consigliarvi nel migliore dei modi!


Fonte: articolo di R.V. tratto da True feline good Blog
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