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La balbuzie nei bambini Empty La balbuzie nei bambini

Lun 15 Ott 2018 - 16:39
La balbuzie è un disordine del ritmo della parola, la persona sa con precisione ciò che vorrebbe dire, ma nello stesso tempo non è in grado di dirlo a causa di involontari arresti, ripetizioni o prolungamenti di un suono. Consiste in contrazioni spastiche, a carico delle funzioni, della regolarità e del ritmo della muscolatura fonorespiratoria. E' un disturbo del linguaggio, ed è un disturbo multifattoriale; dipende dalla personalità legato a fattori psicologici ed ambientali, caratterizzato da un'alterazione del ritmo verbale e da un vissuto emotivo condizionato dall'espressione verbale. La balbuzie è sempre e dovunque un disturbo della "relazione verbale" in situazioni di comunicazione perchè un bambino non balbetta giocando e parlando da solo.
Non esiste la balbuzie, esistono invece i balbuzienti”. Il balbuziente infatti non balbetta mai da solo, ma solo in presenza di altre persone: la balbuzie è pertanto un disturbo di relazione con l’altro e quindi il balbuziente non balbetta perché ansioso, piuttosto è ansioso perché balbetta.

E’ necessario distinguere tra i vari tipi di balbuzie: balbuzie apparente e balbuzie effettiva.

La balbuzie apparente coincide con un momento di preparazione alla parola e, generalmente, si risolve spontaneamente, senza lasciar traccia. Questo disordine interessa la quasi generalità dei bambini (dai 2 ai 4 anni) ma, più che un vero e proprio disturbo del linguaggio, è manifestazione d’immaturità espressiva, di carenza di vocabolario, d’incompleta formazione di tutto l’apparato fonatorio e d’incoordinazione coi centri verbo-motori. E' un fenomeno temporaneo, che il bambino vive senza problemi e di cui quasi mai si rende conto, mentre il genitore può vivere questo periodo erroneamente con ansia.
La balbuzie effettiva (o secondaria) è una realtà che si delinea dai 5-6 anni in poi ed ha un'origine ben diversa. Il soggetto inizia a prenderne coscienza e a preoccuparsi, creandosi una serie di complessi specifici e generici, espressivi e comportamentali. Il disturbo può fissarsi e radicarsi nella personalità del soggetto sempre più, perdurando anche in età adulta, rendendo sempre più difficoltosi i tentativi terapeutici mano a mano che si avanza con l’età. A questo punto si accompagna a un disturbo della personalità che, alterando l’equilibrio emotivo del soggetto, concorre all'automantenimento del problema.

TIPOLOGIA
Una sintetica classificazione delle varie forme di balbuzie in età infantile non è così facile, anche perché non esistono al mondo due bambini che balbettano allo stesso modo. Gli studiosi hanno comunque classificato tre differenti tipi di balbuzie, facendo riferimento alla particolare configurazione del "blocco" e ai suoni caratteristici che il blocco verbale manifesta nello sforzo articolatorio:

Forma Clonica: Il fenomeno è classificato clonico se comporta la ripetizione di una o più parti iniziali, interne o finali di una parola. E' solitamente la forma più frequente con cui la balbuzie si manifesta nell'età infantile;
Forma Tonica: Il fenomeno è classificato tonico se si manifesta all'inizio della parola con difficoltà di pronuncia e, nei casi più severi, comporta un vero e proprio "blocco" nella fluenza verbale del bambino;
Forma Palilalica o Mista: un mix delle due forme precedenti caratterizzata dalla presenza di prolungamenti, tonicità e ripetizioni cloniche.

ORIGINI
La Balbuzie non è un fenomeno unico ma bensì determinato a diversi livelli da fattori sia fisiologici che psicologici, sia genetici che derivanti da variabili ambientali. Tutti queste variabili possono giocare un ruolo importante nell'insorgere della balbuzie e può risultare estremamente difficile determinare a priori quale di queste concause sia quella prevalente. Solo un approccio terapeutico di tipo multi-disciplinare permette di valutare e comprendere le variabili che possono entrare in gioco in presenza di fenomeni di balbuzie nell'età infantile.

Come disturbo della relazione e della comunicazione di origine psicologica, la balbuzie si manifesta talvolta improvvisamente in età infantile nutrendosi di situazioni traumatiche o avvertite come tali (nascita di un fratellino, situazioni di anaffettivà, perdita di sicurezza, traumi, precari inserimenti), insieme a relazioni difficili e per lui causa di ansia, avvertite dalla sensibilità del bambino nei primi anni di vita. Altre volte si inserisce nel linguaggio gradualmente insieme ai tentativi del bambino di pronunciare vocaboli e termini foneticamente complessi (queste esitazioni prendono il nome di disfluenze specifiche).

In genere il venirsi a creare una situazione reattiva (scatenante) rompe il delicato equilibrio psico-emotivo del bambino dando alla balbuzie (sintomo), caratterizzata da pause, interruzioni, prolungamenti, ripetizioni di sillabe o di singoli fonemi, la possibilità di rappresentare ai genitori uno scompenso interno, un disagio latente della personalità e della relazione (balbuzie-sindrome).

Riguardo l'età infantile si può affermare che il bambino sceglie, inconsciamente, tra gli innumerevoli sistemi di comunicazione di cui dispone, una modalità. in questo caso la parola bloccata, il linguaggio esitante, che gli garantisce una "cassa di risonanza" sicura per attrarre l'attenzione dei genitori, per comunicare il suo stato interiore, per "dire" all'adulto del suo disagio riguardo eventi particolari o vissuti con ansia.

Le differenti argomentazioni sulle cause della disfluenza possono essere suddivise in tre gruppi principali:

Cause Organiciste: la normale fluenza viene ostacolata da un quadro logopatico instabile, da lesioni cerebro-corticali, da insufficienze dell'apparato fonatorio.
Cause Psicogenetiche: la disfluenza del linguaggio ha origine intima, nervosa e il fenomeno, fortemente intermittente, aumenta sistematicamente in situazioni intensamente emotive.
Cause Linguistiche: il normale flusso verbale viene interrotto a causa di incertezze terminologiche, sintattiche e grammaticali, costringendo il bambino a continue varianti rispetto alla elaborazione primaria del pensiero.
In alcuni casi parlare più correttamente di cause imitative, in quanto è ampiamente dimostrata la maggior predisposizione alla balbuzie dei bambini nati in realtà familiari ove vi siano soggetti affetti da tale disturbo.

Si può ritenere che tutte le teorie abbiano un fondamento e che non esiste una balbuzie costantemente specifica e univoca. I fenomeni spesso si sovrappongono e si intersecano nelle forme più svariate ed è per tale motivo che ogni bambino ha un suo personale modo di balbettare, ora minimamente ora più seriamente, a seconda delle circostanze ambientali o emotive.

Nessun bambino nasce con il problema della balbuzie, ma questa si manifesta solo in un secondo momento. Parlare non è cosa facile, e per un bambino lo è ancor meno. E' assolutamente normale per un bambino di pochi anni avere qualche difficoltà nel trovare la giusta coordinazione fisica, intellettuale ed emotiva necessaria ad un linguaggio fluente. Il bambino che balbetta mostra maggiori difficoltà a controllare i processi di produzione della parola, richiedendo tempi maggiori per coordinare ed organizzare l'atto verbale.
Se è vero che verso i 3 o 4 anni tutti hanno dei fenomeni di disfluenza dovuti all'apprendimento del linguaggio, è altrettanto vero che, sempre in questo periodo, possono iniziare a manifestarsi fenomeni di vera balbuzie.
Tutti noi abbiamo delle disfluenze occasionali, quando siamo nervosi o emozionati.
Purtroppo vi è ancora chi considera chi balbetta come un individuo anormale psichicamente ed eccessivamente emotivo. E questo non è vero! In realtà gli studi condotti hanno dimostrato che i bambini affetti da balbuzie sono soggetti del tutto normali psichicamente, e con una grandissima sensibilità; inoltre molti terapeuti sostengono che il bambino con problemi di balbuzie ritenuto ha spesso un quoziente intellettivo nettamente superiore alla media.

Spesso i bambini manifestano nel linguaggio uno stress emotivo eccessivo, e ciò è sempre più causato dai ritmi frenetici della loro vita. E' verso i tre/quattro anni che i bambini manifestano le prime imperfezioni nella fluenza verbale, con ripetizioni o prolungamenti di suoni. Tali imperfezioni nella parola, chiamate dis-fluenze, possono essere del tutto normali e generalmente, con il passare del tempo, tendono a scomparire naturalmente.

Purtroppo anche la vera balbuzie, o dis-fluenza anormale, è un disturbo che generalmente insorge nell'età infantile, collocandosi tipicamente nel periodo 4-6 anni.
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