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Il dolore del parto Empty Il dolore del parto

Mar 2 Apr 2019 - 15:23
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La nascita di un  figlio è un evento emotivamente coinvolgente per la donna sia per le aspettative maturate nel corso dei nove mesi precedenti, sia per l'ansia legata al travaglio del parto
Molte donne riescono ad affrontare serenamente il travaglio senza necessità di alcuna terapia o tecnica antidolorifica, per altre tuttavia il dolore e l'ansia possono impedire di vivere in modo sereno questo evento



Dolori del parto

Da sempre il momento della nascita ha spaventato le donne, è opportuno perciò riflettere sul significato del dolore del parto.
Affrontando il termine intrinseco dolore, sappiamo che è un valido strumento protettivo del nostro organismo utile per accorgersi della presenza di danni, durante il parto però ha una valenza e caratteristiche uniche in natura: è l’unico dolore che non sia sintomo di malattia, ma il segnale del progredire di un evento biologico e fisiologico ma importantissimo in quanto porta alla continuazione della specie.
Una delle caratteristiche del dolore da parto è la ritmicità (in sequenza
: dolore-pausa;
contrazione-rilasciamento; malessere-benessere), correlata alla presenza di contrazioni
uterine e la dinamicità, caratteristica variabile da donna a donna in quanto la percezione è
correlata ai vissuti ed al presente della singola partoriente.
Il dolore del parto è quindi un dolore intermittente con una
dinamica individuale e regolata dai bisogni della donna e dai
bisogni del bambino.
Il dolore del parto è depositario di un “grande segreto”
correlato alla possibilità dell’analgesia naturale ed
all’attribuzione di un significato e valore che porta alla replica,
cosciente e ragionata, dell’evento da parte della donna.
La quantità di dolore sofferto durante il parto varia in maniera notevole da donna a donna. Per alcune il dolore è intenso ed agonico, mentre altre provano poco o nessun dolore. Molti sono i fattori che influenzano la percezione del dolore: la paura, la quantità di parti precedenti, la presentazione del feto, alcune idee culturali sul parto, la posizione in cui si partorisce, il sostegno ricevuto durante il travaglio, i livelli di beta-endorfina e la soglia di dolore naturale peculiare alla gestante. Le contrazioni uterine, sempre intense durante il parto, vengono percepite generalmente come dolorose, anche se il grado di dolore varia da donna a donna e ci sono addirittura alcune persone che trovano piacevoli queste sensazioni.


La percezione del dolore nelle fasi del parto
La fase prodromica è caratterizzata dalla presenza di contrazioni uterine irregolari per ritmo
ed intensità e può avere una durata variabile da donna a donna.
La donna avverte il dolore nella zona sovrapubica, con lieve
irradiazione alla zona lombare.
Il dolore è definito, prevalentemente, come situazione di
disturbo alla vita quotidiana.
In questa fase la donna è vigile, ha voglia di muoversi e di
parlare, le lunghe pause di dolore che si presentano fra una
contrazione e l’altra le permettono ancora di uscire dalla
consapevolezza del parto.
Nel periodo dilatante le contrazioni diventano efficaci, molto
forti, molto vicine. Durante la contrazione i muscoli lunghi
dell’utero si contraggono, dall’alto verso il basso, si verifica la
distensione del segmento uterino ed il feto comprime le parti
molli del bacino.
Questa fase termina con il raggiungimento della dilatazione
completa della cervice uterina e l’impegno della parte presentata.
Il dolore è identificato dalla donna come percezione negativa ed è localizzato alla zona
lombo- sacrale dei dermatomeri T10 e L1, a tutto l’utero, al bacino e alla radice delle cosce
con irradiazione al terzo superiore degli arti inferiori.
Nel periodo espulsivo le contrazioni sono molto forti e
prolungate e ad esse si aggiunge la spinta volontaria della
donna.
Il dolore è percepito prevalentemente nella zona sacrale,
sovrapubica e dei genitali esterni.
La letterature non riporta dati significativi riferiti al dolore
nel puerperio fisiologico, i pochi dati reperiti si riferiscono
alla presenza di dolore nella patologia (ragadi del capezzolo,
ematoma della sutura dell’episiotomia, mastite, ecc.).

Controllo del dolore con strategie non mediche
Il corpo umano possiede dei sistemi per controllare il dolore del travaglio e del parto attraverso la secrezione di beta-endorfine. Come oppiaceo naturale, prodotto dal cervello, la beta-endorfina ha proprietà simili alla pethidine, alla morfina, ed all’eroina, ed è stato dimostrato che agiscono sugli stessi recettori del cervello. Come l’ossitocina, la beta-endorfina è secreta dalla ghiandola pituitaria, e sono presenti alti livelli durante il sesso, la gravidanza, il parto, e l’allattamento. Questo ormone può indurre sensazioni di piacere ed euforia durante il parto.
Per alleviare le sensazioni dolorose del travaglio e del parto è possibile ricevere aiuto da una qualche preparazione psicologica, educazione, massaggio, ipnosi, terapia idrica in una vasca o doccia. Ad alcune donne piace avere qualcuno che le fornisca sostegno durante il travaglio e il secondamento: spesso componenti di sesso femminile della famiglia come la madre, la sorella, una cara amica, il padre del bambino, un partner oppure un professionista addestrato come doula, levatrice, ostetrica). Alcune donne, avendone la possibilità, preferiscono partorire inginocchiate oppure sedute per poter spingere più efficacemente durante la seconda fase del parto, in modo che la gravità fornisca il suo aiuto favorendo la discesa del bambino attraverso il canale del parto.

Controllo medico del dolore da parto
Alcune donne pensano che l'affidarsi ai farmaci analgesici sia innaturale, o si preoccupano che possa danneggiare il neonato in qualche modo, ma nonostante questo si preoccupano del travaglio del parto. Il metodo adottato comunemente per il controllo medico del dolore da parto, è la parto analgesia o analgesia peridurale (chiamata anche epidurale), che agisce riducendo i dolori associati alle contrazioni e all'espulsione del feto. La partoanalgesia si ottiene inserendo una piccola cannula pieghevole (o "caterino") negli spazi intervetebrali della porzione lombare della spina dorsale; questa metodica prevede l'utilizzo di aghi appositi e di una blanda anestesia locale che elimina il dolore durante la manovra. Una volta inserito, il cateterino viene lasciato in sede, consentendo al personale medico di somministrare analgesici senza ripetere la manovra.



Fonti:
_wikipedia
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_AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA SENESE
_Policlinico Santa Maria alle Scotte
_Il dolore del parto
La percezione del dolore
nel parto vaginale senza analgesia
A cura di
Angela Annesanti - Ilaria Bartolucci - Irene Piazzini
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